- Dettagli
-
Pubblicato: Domenica, 13 Ottobre 2019 21:33
A Friday for Our future
Venerdi 27 settembre, in occasione del “Friday for the future”, con la mia classe e l'altra sezione delle terze siamo andati a manifestare per la salvaguardia del nostro pianeta; una giornata di pacifica protesta che si è svolta anche in molte altre città.
La giornata è incominciata la mattina alle 8.05, l'ora in cui normalmente incominciano le lezioni. Ci siamo riuniti tutti all'ingresso della scuola e mentre aspettavamo l'autobus che ci avrebbe accompagnati in città, discutevamo su come ci immaginavamo fosse la manifestazione e su cosa ci sarebbe stato trasmesso e insegnato, per molti di noi sarebbe stata la prima manifestazione. Qualcuno aveva portato una matita da trucco verde, il colore degli ambientalisti e così ci siamo scarabocchiati viso e braccia con frasi o disegni legati al tema ambientale.
Alle 8:25, quando tutti gli altri studenti erano già in classe, è arrivato il bus e noi siamo saliti in fila indiana.
Il viaggio in autobus non è stato lunghissimo, quindi in 20 minuti circa ci trovavamo davanti ai Giardini della Lizza a Siena.
I professori ci hanno contato per essere sicuri di non aver perso nessuno e poi ci siamo diretti verso la massa enorme di persone che attendeva l'inizio della marcia. Eravamo davvero tanti giovani, colorati, consapevoli e disposti a metterci in gioco per una causa comune.
Molti fotografi e turisti fotografavano noi ed i nostri cartelloni e almeno per una mezz'ora buona siamo rimasti lì a farci foto e video per testimoniare l'eccezionalità di questa giornata, che ci vede tutti riuniti per un unico grande scopo, cambiare il sistema malato di inquinamento ambientale e provare a salvare il pianeta.
Detto così è molto generico, in che senso salvare il pianeta?
Parlare è facile, stare lì in mezzo alla folla ad urlare e agitare un cartellone è facile, ma cosa realmente tutti noi dovremmo fare per inquinare meno?
Alcuni sono esempi banali come fare la raccolta differenziata, spegnere il motore della macchina quando si è fermi al passaggio a livello ecc.
Ma questo non basta! Anche il semplice possedere il telefono inquina perchè per costruirlo sono serviti materiali chimici e gli scarti di lavorazione, magari, sono stati riversati in mare. Per non inquinare dovremmo privarci di tutto o meglio ridurre drasticamente il riscaldamento, l'elettricità e vivere come due secoli fa: è chiaro che questo non sarà possibile ma resto dell'idea che se “ognuno differenzia una bottiglia di plastica, sempre una in meno è”.
Ma …al mondo siamo 7 miliardi di persone e teniamo presente che tutte vivono o aspirano a vivere
come noi, ricchi e evoluti occidentali.
Sono soprattutto i paesi asiatici e americani che non rispettando trattati di controllo delle emissioni, consumano energia non rinnovabile, combustibili fossili e producono CO2.
Le soluzioni sono poche e difficili da prendere e non è la singola persona a fare la differenza quindi soltanto uniti le cose possono cambiare ed è nostro dovere sensibilizzare la politica.
Ritornando alla manifestazione: suonano delle trombe, la marcia incomincia.
Il corteo di persone inizia lentamente a muoversi e pian piano si innalzano i cartelloni e i cori di persone volenterose e speranzose che vogliono fare la differenza.
Abbiamo marciato dai Giardini della Lizza a Piazza del Campo, dove ci siamo messi a sedere intorno a un gruppo di ragazzi del WWF che si passavano il megafono e a turno facevano brevi ma intensi discorsi sui cambiamenti climatici, su quanto rapidi e disastrosi siano e su cosa noi possiamo fare quotidianamente per fermarli.
I ragazzi del WWF insieme ad altri ragazzi delle diverse scuole superiori e l'Università di Siena hanno ricordato ai presenti che il mondo è solo uno, nessuno ne ha uno di scorta, e che siamo noi giovani i cittadini che dovranno viverci più a lungo e per questo è nostro il compito di salvaguardarlo.
Terminati i discorsi dei ragazzi del WWF siamo ritornati alla fermata del pullman, siamo saliti e siamo tornati a scuola, ma non abbiamo fatto in tempo a scendere che bisognava già prenderne un altro perchè erano le 13:30, l'ora in cui noi giovani studenti e studentesse usciamo da scuola per tornare a casa.
Questa giornata mi ha fatto molto riflettere e quando sono tornata a casa non avevo solo un forte mal di testa e tanti sensi di colpa per le condizioni attuali del pianeta di cui tutti siamo responsabili, ma anche la consapevolezza che il mondo sta realmente morendo e tutti stiamo aspettando che una soluzione semplice e veloce risolva tutto, ma non è così.
Soltanto noi possiamo cambiare ciò che sta succedendo e anche se a molti il problema sembra così lontano e distaccato da noi in realtà ne siamo a pieno i protagonisti.
Luisa Barsanti
3°D