Il nostro Istituto ha partecipato presso il Complesso San Niccolò, Università di Siena, alla fase provinciale del progetto “premio scuola digitale”.
I ragazzi delle classi terze del plesso di via del Refugio, coordinati dal prof. Volpe, si sono classificati secondi vincendo un premio di €100. Primo premio all’IC 2 di Poggibonsi e terzi classificati i ragazzi della Cecco Angiolieri.
Abbiamo presentato un progetto di gamification che è stato apprezzato per la metodologia innovativa proposta ed i contenuti realizzati: attività di Coding, realtà aumentata e project-based learning. I ragazzi hanno creato una escape room virtuale con enigmi di diverso tipo realizzati con applicazioni come learningapps, scratch, objectview e numerose altre.
Per chi volesse vedere l’escape room, in basso alleghiamo il lavoro svolto.
Progetto di inclusione ed apprendimento della realtà dei bambini con disturbo dello spettro autistico a scuola ed in famiglia: dalla didattica individualizzata per l'handicap all'individuo autistico come risorsa per l'apprendimento, la crescita emozionale ed affettiva del gruppo classe nelle Scuole della ASL Sudest
Venerdi 27 settembre, in occasione del “Friday for the future”, con la mia classe e l'altra sezione delle terze siamo andati a manifestare per la salvaguardia del nostro pianeta; una giornata di pacifica protesta che si è svolta anche in molte altre città.
La giornata è incominciata la mattina alle 8.05, l'ora in cui normalmente incominciano le lezioni. Ci siamo riuniti tutti all'ingresso della scuola e mentre aspettavamo l'autobus che ci avrebbe accompagnati in città, discutevamo su come ci immaginavamo fosse la manifestazione e su cosa ci sarebbe stato trasmesso e insegnato, per molti di noi sarebbe stata la prima manifestazione. Qualcuno aveva portato una matita da trucco verde, il colore degli ambientalisti e così ci siamo scarabocchiati viso e braccia con frasi o disegni legati al tema ambientale.
Alle 8:25, quando tutti gli altri studenti erano già in classe, è arrivato il bus e noi siamo saliti in fila indiana.
Il viaggio in autobus non è stato lunghissimo, quindi in 20 minuti circa ci trovavamo davanti ai Giardini della Lizza a Siena.
I professori ci hanno contato per essere sicuri di non aver perso nessuno e poi ci siamo diretti verso la massa enorme di persone che attendeva l'inizio della marcia. Eravamo davvero tanti giovani, colorati, consapevoli e disposti a metterci in gioco per una causa comune.
Molti fotografi e turisti fotografavano noi ed i nostri cartelloni e almeno per una mezz'ora buona siamo rimasti lì a farci foto e video per testimoniare l'eccezionalità di questa giornata, che ci vede tutti riuniti per un unico grande scopo, cambiare il sistema malato di inquinamento ambientale e provare a salvare il pianeta.
Detto così è molto generico, in che senso salvare il pianeta?
Parlare è facile, stare lì in mezzo alla folla ad urlare e agitare un cartellone è facile, ma cosa realmente tutti noi dovremmo fare per inquinare meno?
Alcuni sono esempi banali come fare la raccolta differenziata, spegnere il motore della macchina quando si è fermi al passaggio a livello ecc.
Ma questo non basta! Anche il semplice possedere il telefono inquina perchè per costruirlo sono serviti materiali chimici e gli scarti di lavorazione, magari, sono stati riversati in mare. Per non inquinare dovremmo privarci di tutto o meglio ridurre drasticamente il riscaldamento, l'elettricità e vivere come due secoli fa: è chiaro che questo non sarà possibile ma resto dell'idea che se “ognuno differenzia una bottiglia di plastica, sempre una in meno è”.
Ma …al mondo siamo 7 miliardi di persone e teniamo presente che tutte vivono o aspirano a vivere
come noi, ricchi e evoluti occidentali.
Sono soprattutto i paesi asiatici e americani che non rispettando trattati di controllo delle emissioni, consumano energia non rinnovabile, combustibili fossili e producono CO2.
Le soluzioni sono poche e difficili da prendere e non è la singola persona a fare la differenza quindi soltanto uniti le cose possono cambiare ed è nostro dovere sensibilizzare la politica.
Ritornando alla manifestazione: suonano delle trombe, la marcia incomincia.
Il corteo di persone inizia lentamente a muoversi e pian piano si innalzano i cartelloni e i cori di persone volenterose e speranzose che vogliono fare la differenza.
Abbiamo marciato dai Giardini della Lizza a Piazza del Campo, dove ci siamo messi a sedere intorno a un gruppo di ragazzi del WWF che si passavano il megafono e a turno facevano brevi ma intensi discorsi sui cambiamenti climatici, su quanto rapidi e disastrosi siano e su cosa noi possiamo fare quotidianamente per fermarli.
I ragazzi del WWF insieme ad altri ragazzi delle diverse scuole superiori e l'Università di Siena hanno ricordato ai presenti che il mondo è solo uno, nessuno ne ha uno di scorta, e che siamo noi giovani i cittadini che dovranno viverci più a lungo e per questo è nostro il compito di salvaguardarlo.
Terminati i discorsi dei ragazzi del WWF siamo ritornati alla fermata del pullman, siamo saliti e siamo tornati a scuola, ma non abbiamo fatto in tempo a scendere che bisognava già prenderne un altro perchè erano le 13:30, l'ora in cui noi giovani studenti e studentesse usciamo da scuola per tornare a casa.
Questa giornata mi ha fatto molto riflettere e quando sono tornata a casa non avevo solo un forte mal di testa e tanti sensi di colpa per le condizioni attuali del pianeta di cui tutti siamo responsabili, ma anche la consapevolezza che il mondo sta realmente morendo e tutti stiamo aspettando che una soluzione semplice e veloce risolva tutto, ma non è così.
Soltanto noi possiamo cambiare ciò che sta succedendo e anche se a molti il problema sembra così lontano e distaccato da noi in realtà ne siamo a pieno i protagonisti.